La sicurezza nelle scuole rappresenta uno degli obiettivi nell’ampio spettro di azione della normativa sulla sicurezza nel lavoro. Il D.Lgs. 81/08 al suo Art. 3 (Campo di applicazione), comma 1 precisa che: “Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici,
Leggi tutto →Stress Lavoro Correlato
Definizione di Stress Lavoro Correlato
Lo Stress Lavoro Correlato rappresenta uno delle maggiori problematiche che riguardano il mondo lavorativo europeo.
La medicina del lavoro considera lo stress lavoro correlato come la sensazione di squilibrio che il lavoratore avverte nel caso in cui le richieste nell’ambito lavorativo superino le capacità dell’individuo stesso per far fronte a tali richieste.
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Nel 2004, l’Accordo Europeo sullo stress lavoro correlato ha definito lo stress come: “la condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro“.
La particolarità di questo tipo di disturbo è che, potenzialmente, ogni posto di lavoro può essere fonte di stress lavoro correlato. Questo perché il fenomeno è generato da diversi aspetti, tutti derivanti dall’organizzazione e dall’ambiente lavorativi.
Normativa sullo Stress Lavoro Correlato
La valutazione del rischio da stress lavoro correlato, in Italia, è normata dal D. Lgs. 81/08 e s.m.i.. L’obbligo impone ai datori di lavoro la valutazione di questo rischio al pari di tutti gli altri, in seno al recepimento dell’Accordo europeo.
La Commissione consultiva permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, nel novembre 2010, ha redatto le indicazioni necessarie per la valutazione del rischio e, attualmente, seguire la metodologia proposta rappresenta l’adempimento minimo per ottemperare all’obbligo.
Degno di nota è il fatto che la valutazione va ripetuta con una frequenza triennale, sempre che dalle valutazioni precedenti non siano emerse situazioni che indichino la presenza di disagio in una misura tale da richiedere provvedimenti più restrittivi e l’adozione di tempistiche più ristrette.
Ricordiamo quali sono le sanzioni a cui vanno incontro i datori di lavoro e i dirigenti che non ottemperano a quanto previsto dalla vigente normativa:
- omessa redazione del DVR: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.500 a € 6.400;
- Incompleta redazione del DVR con omessa indicazione delle misure ritenute opportune al fine di garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza: ammenda da € 2.000 a € 4.000.
Concetto di Rischio
Il concetto di rischio è strettamente connesso con le aspettative antropiche e la loro capacità di intervenire su situazioni incerte o non note. Generalmente indica i potenziali effetti che processi in corso o eventi futuri possono avere su un determinato bene (compresa la vita umana).
Nel campo della sicurezza sul lavoro il rischio è un elemento fondamentale nel preservare la salute e la sicurezza dei lavoratori, poiché questi rappresenta la combinazione fra probabilità di accadimento e gravità dei danni alla salute che l’evento può cagionare.
Valutazione del Rischio Stress Lavoro Correlato
Valutare un rischio significa definire le probabilità e le gravità, nella loro globalità, al fine di operare la giusta scelta sulle contromisure da adottare per eliminare il rischio stesso o diminuirne gli effetti fino ad un’intensità che sia il minimo possibile da attuare, in concomitanza con le attuali conoscenze tecnico-scientifiche.
L’INAIL, nella sua opera di affiancamento alle imprese, tramite il proprio Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, nel 2011, ha sviluppato una Metodologia di valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato che successivamente ha traslato online su una piattaforma dedicata, mettendola a disposizione delle aziende che possono utilizzarla per eseguire la valutazione del rischio, in conformità ai dettami della vigente normativa.
La valutazione parte dall’identificazione di quei punti “sensibili” che possono riscontrarsi in un organizzazione lavorativa e fondamentali ai fini della valutazione: il contenuto del lavoro (orario, pianificazione dei compiti, carico di lavoro, ecc.) e il contesto lavorativo (autonomia decisionale, ruolo, pianificazione dei compiti, ecc.).
La seconda fase riguarda l’analisi delle criticità riscontrate, cui fa seguito un’accorta programmazione della gestione del rischio, avente come obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro.