La valutazione rischio rumore o fonometria, è la rilevazione dei rumori all’interno degli ambienti di lavoro, per accertarsi che l’esposizione al rumore da parte dei lavoratori resti entro i limiti di sicurezza definiti dalla normativa.
L’art. 190 del D.Lgs. 81/2008 impone al datore di lavoro l’obbligo di effettuare una valutazione del rumore all’interno della propria azienda, al fine di individuare i lavoratori esposti al rischio rumore ed attuare gli appropriati interventi di prevenzione e protezione della salute.
La valutazione rischio rumore è richiesta in tutte le aziende, indipendentemente dal settore produttivo, nelle quali siano presenti lavoratori subordinati o equiparati ad essi. La valutazione deve essere effettuata da un tecnico qualificato. Nei casi in cui non si possa fondatamente escludere che siano superati i valori inferiori di azione (LEX>80 dB(A) o Lpicco,C > 135 dB(C)) la valutazione deve prevedere misurazioni effettuate con strumentazione adeguata (fonometro), secondo le appropriate norme tecniche (UNI EN ISO 9612:2011 e UNI 9432:2011).
La valutazione rischio rumore deve confluire nel più generale Documento di Valutazione dei Rischi. La valutazione dell’esposizione a rumore, come indicato nel Testo Unico, deve essere aggiornata ogni 4 anni.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare la valutazione rischio rumore, tenendo conto di:
- il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo
- i valori limite di esposizione e i valori di azione
- tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore
- per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e sostanze ototossiche connesse con l’attività svolta e fra rumore e vibrazioni
- tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni
- le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia
- l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore
- il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normale
- le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese quelle reperibili nella letteratura scientifica
- la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito