DVR per Azienda senza Dipendenti: è obbligatorio?

Tutte le aziende con almeno 1 dipendente devono munirsi del Documento Valutazione Rischi (DVR), una relazione in cui sono individuati tutti i rischi che potrebbero rappresentare un pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. La valutazione dei rischi, quindi, è un elemento indispensabile per capire quali misure di prevenzione e protezione adottare.

Ma l’obbligo di redigere il DVR vige anche per le aziende senza dipendenti?
 

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DVR senza Dipendenti: deve essere Redatto?

Il Documento di Valutazione dei Rischi è obbligatorio per tutte le aziende che abbiano almeno 1 lavoratore dipendente. Sono, invece, esonerati dalla redazione del DVR i liberi professionisti, le ditte individuali, le imprese familiari (purché senza dipendenti) e le società con un unico socio lavoratore, ad eccezione delle società semplici e delle società in nome collettivo.

Ne consegue, che solamente chi svolge la propria attività individualmente, ossia da solo e per proprio conto, qualunque sia la sua natura, non è tenuto a redigere il Documento Valutazione Rischi.

Al contrario, ad esempio, il professionista che, sebbene eserciti l’attività lavorativa in forma individuale, si avvalga di un praticante, con o senza retribuzione, ha l’obbligo di osservare la normativa in materia e quindi deve adottare il Documento Valutazione Rischi.

dvr senza dipendenti

Quanto tempo ho per Redigere il DVR?

Il DVR deve essere redatto entro 90 giorni dall’avvio dell’attività oppure nell’immediato, quando un lavoratore è assunto in forza a un’impresa già avviata.

Il documento deve contenere una serie di dati, in particolare:

  • le indicazioni specifiche dell’azienda;
  • la descrizione degli ambienti di lavoro, del ciclo produttivo e delle mansioni dei lavoratori;
  • i criteri seguiti nella valutazione dei pericoli e dei rischi;
  • le misure di prevenzione e protezione da adottare in base ai rischi individuati;
  • un programma di informazione e formazione dei lavoratori;
  • l’anagrafica dei soggetti coinvolti, come ad esempio, l’RSPP, il Medico competente, l’RLS, i dirigenti e i preposti;
  • la data certa, cioè il periodo in cui viene fatta la valutazione dei rischi.

Il Documento Valutazione Rischi – in formato cartaceo o digitale – deve essere conservato in azienda e deve essere sottoscritto dal datore di lavoro e, per presa visione, anche dal Responsabile del Servizio di Prevenzione, dal Medico Competente (ove presente) e dal Rappresentante dei lavoratori.

Infine, è obbligatorio trasmettere una copia del documento valutazione rischi all’RLS, che ha facoltà di fare delle considerazioni in merito alla redazione ed alle misure di prevenzione individuate.

Chi deve occuparsi della Redazione del DVR?

Il DVR è unico e specifico per ogni azienda e deve essere redatto dal datore di lavoro, il quale può avvalersi dell’aiuto di una società di consulenza specializzata in redazione DVR e di altre figure professionali, quali il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il Medico Competente e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Quest’ultimo, in particolare, deve essere consultato preventivamente sul contenuto della valutazione dei rischi.

Il DVR ha una Scadenza?

Non esiste una scadenza precisa del Documento Valutazione Rischi. Tuttavia, è necessario aggiornare il DVR ogni volta che intervengano dei cambiamenti significativi nel processo produttivo o nella organizzazione del lavoro oppure in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della protezione o ancora a seguito di infortuni importanti.

Inoltre, anche in caso di cambio dell’RSPP bisogna procedere ad aggiornare il Dvr con il nuovo nominativo e riportare l’indicazione relativa alla data certa del cessato rapporto con il precedente responsabile.

Omessa Redazione del DVR: quali sono le sanzioni?

Il Documento Valutazione Rischi può essere richiesto in visione da ASL, INPS, INAIL e Vigili del Fuoco. Pertanto, la legge prevede delle sanzioni in caso di omessa redazione o incompletezza (ad esempio, se mancano le misure per migliorare il livello di sicurezza, le indicazioni della valutazione di tutti i rischi, l’individuazione delle mansioni, ecc.) del documento in questione, come l’arresto fino a 6 mesi o l’ammenda fino a 6.400 euro.

Infine, se la mancata redazione del DVR è reiterata nel tempo, si rischia la sospensione dell’attività imprenditoriale.

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