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La Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Il diritto al lavoro è un diritto di tutti gli italiani, sancito anche dalla Costituzione Italiana; la sicurezza sul lavoro è il diritto ad avere un lavoro sicuro che esponga il lavoratore al minimo rischio possibile per la salute e la sicurezza.
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Le prime leggi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro furono introdotte in Italia nel 1942 nel codice civile, ma sarà negli anni ’50 che si svilupperanno nuove linee di pensiero e attraverso l'evoluzione del movimento sindacale si comincerà a porre l'attenzione sui diritti del lavoratore, primo tra tutti la salvaguardia della salute. In questo decennio vedranno la luce i DPR 547/55 e DPR 303/56: saranno le colonne portanti della concezione di sicurezza sul lavoro che, prioritariamente, tenderà ad assegnare al fattore umano la responsabilità della sua attuazione.
Sarà un lungo periodo che durerà fino al 1994, quando verrà emanato il D. Lgs. 626/94. Questo decreto stravolgerà la concezione di salute e sicurezza sul lavoro, portando la gestione delle stesse ad un livello “dinamico”, in cui tutti i soggetti presenti in azienda (datore di lavoro, dirigenti, lavoratori, ecc.) sono coinvolti a vario titolo nel garantire adeguati livelli di sicurezza. Si introduce un concetto prioritario: rimuovere completamente i pericoli, intendendo “possibile” come “fattibile tecnicamente”. La giurisprudenza ha puntualizzato, nel corso del tempo, che il “minimo” indicato dalla norma è un “limite tendente a zero”.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 (Suppl. Ordinario n.108) vede la luce il D. Lgs. 81/08, l’attuale punto di riferimento per quanto concerne la salute e la sicurezza sul lavoro.
La salute, secondo quanto asserito dall’OMS (fin dal lontano 1946) è “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, inoltre, viene considerata un diritto di ogni persona.
Universalmente, la salute lavorativa viene concepita come il raggiungimento di obiettivi congiunti: il miglioramento dell’ambiente di lavoro e del lavoro stesso, il mantenimento e la promozione della salute e della capacità operativa dei lavoratori, lo sviluppo di organizzazioni lavorative e di culture del lavoro con una concezione tale da essere di supporto e, così facendo, favoriscano un clima sociale positivo, un’agevole operatività e possano migliorare la produttività delle imprese.
Sebbene il raggiungimento di questi obiettivi sia una meta piuttosto impegnativa, la metodologia con cui raggiungerli ci viene suggerita dal D. Lgs. 81/08 stesso, dove nelle misure generali di tutela elenca una serie di comportamenti che sono il fondamento della salute e sicurezza sul lavoro. La valutazione di tutti i rischi per la salute e sicurezza, innanzitutto. Da questa analisi si dipanerà l’intera matassa.
A seguire, la programmazione di tutti gli altri aspetti: la formazione e l’informazione dei lavoratori, le squadre per la lotta antincendio e la gestione delle emergenze, la manutenzione adatta di immobili ed attrezzature di lavoro, la scelta delle persone adatte che in azienda possiedono le caratteristiche idonee per ricoprire i ruoli che della sicurezza si occupano quotidianamente, la creazione di una struttura in cui le diverse figure coinvolte dialoghino fra loro. Tutto questo per arrivare all’eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia possibile, ottenere la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico.
La moderna teoria del mantenimento di adeguati standard di sicurezza sui luoghi di lavoro si basa su due concetti fondamentali: la “lifelong learning” e la B-BS (Behavior- Based Safety). La prima è l’assunto secondo il quale la formazione continua del lavoratore, lungo tutta la sua vita, sia essenziale per poter mantenere vive e aggiornate al progresso le conoscenze nel soggetto. La B-BS, invece, punta (in concomitanza alla prima) al corretto comportamento, all’ottenimento del giusto modo di agire in tutte le circostanze.
Quando eseguita correttamente, la gestione della sicurezza sul lavoro può addirittura rientrare all’interno di un MOG avente efficacia esimente dalla responsabilità amministrativa, ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
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