Rischio elettrico: che cos’è? Quali sono le misure di prevenzione?

Il rischio elettrico deriva dal contatto diretto (cioè con elementi normalmente in tensione, come ad esempio un cavo il cui isolante si è spellato) o indiretto (ossia con elementi che vanno in tensione in caso di guasto) con una parte attiva e non protetta di un impianto elettrico. Pertanto, qualsiasi lavoro si svolga in prossimità di una fonte di alimentazione di natura elettrica, si parla di esposizione al rischio elettrico.
 

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Sono particolarmente esposti al rischio elettrico:

  • il settore dell’edilizia;
  • gli istituti ospedalieri;
  • le carrozzerie meccaniche;
  • il settore metalmeccanico in genere.

I lavori che comportano un rischio elettrico devono essere svolti da persona esperta in ambito di lavori elettrici (PES) o da persona avvertita in ambito di lavori elettrici (PAV). Invece i lavori fuori tensione e/o in prossimità di un rischio elettrico possono essere svolti da persona comune (PEC), cioè non esperta.

rischio elettrico

La normativa sul rischio elettrico

La normativa che regolamenta tutti i lavori esposti a rischio elettrico è contenuta nel D.lgs 37/08 che sancisce le linee guida in materia di:

  • requisiti degli impianti e delle attrezzature;
  • periodicità della manutenzione e delle verifiche da effettuare;

Un altro importante documento è il D.lgs 81/08 che, invece, disciplina in particolare:

  • gli obblighi del datore di lavoro;
  • i requisiti di sicurezza;
  • i lavori sotto tensione e in prossimità di parti attive;
  • la protezioni dai fulmini;
  • la protezione di edifici, impianti strutture ed attrezzature;
  • le verifiche e i controlli;
  • le sanzioni.

Infine, va menzionata la norma CEI 11-27 che regola lo svolgimento dei lavori esposti al rischio elettrico e sancisce:

  • le figure responsabili dei lavori elettrici;
  • le istruzioni specifiche per le persone comuni che eseguono lavori non elettrici;
  • l’introduzione della distanza riguardante i lavori non elettrici;
  • le modifiche alla distanza di lavoro sotto tensione, in riferimento alla bassa tensione;
  • le innovazioni nella modulistica relativa a tali lavori.

Quali sono le conseguenze del rischio elettrico?

I lavoratori esposti al rischio elettrico possono subire conseguenze molto gravi, si parla infatti di folgorazione o elettrocuzione quando la corrente elettrica attraversa il corpo umano.

L’elettrocuzione può avvenire per:

  • contatto diretto;
  • contatto indiretto;
  • arco elettrico;

Per quanto riguarda gli effetti possiamo avere:

  • la tetanizzazione: ossia la contrazione involontaria dei muscoli interessati al passaggio della corrente;
  • l’arresto della respirazione;
  • la fibrillazione ventricolare;
  • le ustioni;

Va ricordato, altresì, che uno dei pericoli più diffusi derivati direttamente dal rischio elettrico è l’incendio, che può verificarsi per:

  • un’anomalia dell’impianto elettrico;
  • un corto circuito;
  • un arco elettrico: dovuto a più fattori come ad esempio all’elevato calore, all’esplosione dell’aria riscaldata, alla vaporizzazione di metalli, ecc.;
  • un sovraccarico.

La valutazione del rischio elettrico

Considerate le conseguenza mortali per i lavoratori, è indispensabile effettuare sempre una valutazione del rischio elettrico tenendo conto delle:

  • fonti di rischio primarie: come ad esempio gli impianti e gli apparati;
  • condizioni specifiche e le caratteristiche del luogo di lavoro;
  • caratteristiche dei processi lavorativi.

La valutazione deve essere:

  • dettagliata;
  • periodicamente rivista in base alle variazioni dei processi lavorativi;
  • rispettosa delle normative tecniche CEI per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, i livelli di accettabilità e i parametri relativi ad attrezzature, dispositivi di protezione e formazione delle figure qualificate per svolgere lavori esposti a rischio elettrico.

Rischio elettrico: le misure preventive per i lavoratori

Le misure preventive da adottare per i lavori esposti a rischio elettrico sono:

  • l’attestato di conformità dell’impianto elettrico;
  • l’ubicazione e il funzionamento del quadro elettrico generale e del quadro elettrico di zona;
  • le verifiche del funzionamento dell’interruttore differenziale;
  • lo spegnimento degli apparecchi che potrebbero causare incidenti durante la notte;
  • Il non utilizzo degli apparecchi nelle vicinanze di liquidi o in caso di elevata umidità;
  • l’uso di attrezzature di lavoro e dispositivi di protezione a norma;
  • la revisione e il controllo degli impianti da parte di personale qualificato;
  • evitare di sovraccaricare le prese della corrente, ad esempio con ciabatte a cui siano collegati troppi dispositivi;
  • l’utilizzo esclusivo di estintori a polvere o CO2 per spegnere un incendio di natura elettrica.

La sicurezza dei lavoratori esposti al rischio elettrico

Per tutelare la sicurezza dei lavoratori nei lavori elettrici è necessario garantire loro una formazione relativa, in particolare, all’osservanza delle procedure da seguire sul luogo di lavoro.

Le principali figure professionali responsabili dell’attuazione delle misure di sicurezza da applicare in materia di rischio elettrico sono:

  • URI: Persona o Unità Responsabile dell’impianto elettrico;
  • RI: Persona designata alla conduzione dell’impianto elettrico;
  • URL: Persona o Unità Responsabile della realizzazione del lavoro;
  • PL: Persona preposta alla conduzione dell’attività lavorativa.

Inoltre, è importante impiegare, se necessario, attrezzi ed equipaggiamenti atti a prevenire pericoli elettrici per le persone. Tali operazioni sono sottoposte all’approvazione della persona designata alla conduzione dell’impianto elettrico (RI), il quale deve essere preventivamente consultato prima che dette misure siano messe in atto.

Va precisato che l’attività lavorativa a rischio elettrico deve essere prima valutata nella sua complessità in modo da scegliere il personale più idoneo in base ai seguenti criteri:

  • conoscenza dell’elettricità;
  • esperienza di lavoro elettrico;
  • conoscenza del tipo di impianto su cui si deve lavorare ed esperienza pratica di quel lavoro;
  • conoscenza dei rischi che possono insorgere durante il lavoro e delle precauzioni che devono essere osservate.

Rischio elettrico: come prevenire gli incidenti?

La maggior parte degli incidenti di natura elettrica si verificano durante gli interventi su attrezzature a bassa tensione come, per esempio, le prese elettriche. Un operatore, quindi, che esegue un intervento a contatto con l’elettricità si espone a numerosi rischi legati:

  • al contatto diretto o indiretto: il corpo umano è particolarmente conduttivo e sensibile alla corrente elettrica;
  • al cattivo stato degli isolanti o all’utilizzo di prodotti non conformi;
  • alla modifica degli impianti elettrici da parte di persone non esperte;
  • al mancato rispetto delle distanze di sicurezza;
  • all’utilizzo degli impianti per un uso non adatto;
  • agli interventi su impianti non scollegati.

Le misure di gestione del rischio elettrico prevedono, oltre la costante formazione e informazione degli addetti ai lavori, (anche con l’utilizzo di segnaletica adeguata) anche una periodica manutenzione degli impianti e delle attrezzature e l’adozione di adeguati dispositivi tecnici (interruttori differenziali, barriere fisiche, misuratori di tensione, utilizzo di materiali isolanti). Va ricordato che per effettuare interventi in totale sicurezza è indispensabile utilizzare strumenti adeguati, come:

  • la pinza a becco e pinza tronchese isolate: per lavorare e tagliare cavi e fili;
  • i cacciaviti isolati: per collegare i fili;
  • il coltello o la pinza spelacavi per sguainare i cavi elettrici in sicurezza;
  • la pinza crimpatrice per tagliare e sguainare i cavi e crimpare i terminali.

Sono inoltre disponibili anche efficaci dispositivi di protezione individuale per proteggersi contro i rischi di folgorazione e ustioni, come ad esempio calzature antistatiche e guanti isolanti.

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