PSC: il Piano di Sicurezza e Coordinamento

ll PSC, acronimo di Piano di Sicurezza e Coordinamento, è un documento obbligatorio quando in un cantiere sono presenti più imprese, sia nel caso di lavori pubblici che privati. In pratica, è un atto che esamina gli aspetti legati ai rischi e alle misure di prevenzione e protezione da adottare per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Il PSC fa parte del contratto di appalto e va trasmesso a tutte le imprese invitate a presentare offerte per l’esecuzione dei lavori.

La redazione del documento è compito del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, il quale deve prestare massima attenzione anche ad eventuali rischi che derivano da interferenze lavorative.

In caso di omessa redazione del documento PSC, sono previsti le sanzioni dell’arresto da 3 a 6 mesi oppure dell’ammenda da 3.000 a 12.000 euro.
 

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Che cos’è il PSC?

Il PSC (piano di sicurezza e coordinamento) è un documento che deve essere redatto durante la progettazione dell’opera (o comunque prima della presentazione delle offerte per l’appalto).

Il PSC, specifico per ogni singolo cantiere, temporaneo o mobile, riguarda i seguenti aspetti:

  • le fasi di lavoro svolte in un cantiere;
  • gli aspetti critici del processo di costruzione;
  • le misure da adottare per ridurre e prevenire i rischi sul lavoro.

Il piano di sicurezza e coordinamento è costituito da una relazione tecnica (relativa alle complessità dell’opera) e da una serie di tavole esplicative (contenenti una planimetria, la descrizione del terreno, ecc.).

psc

Chi redige il PSC?

Il PSC deve essere redatto, su incarico del committente, dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione (CSP) e viene poi trasmesso per la verifica al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (CSE), il quale, se necessario, può richiedere che il documento venga integrato o modificato per migliorarne l’efficienza.

Il PSC – redatto prima che vengano iniziati i lavori all’interno di un cantiere edile – fa parte del contratto di appalto, quindi una volta ultimato va attuato in tutti i suoi elementi. Sulla base del PSC, le imprese affidatarie ed i lavoratori autonomi elaborano il proprio piano operativo di sicurezza (POS).

Una copia del piano di sicurezza e coordinamento va trasmessa – almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori – alle figure coinvolte nella sicurezza del cantiere.

Quando è obbligatorio redigere il PSC?

Il piano di sicurezza e coordinamento (PSC) è obbligatorio quando nel cantiere sono presenti più imprese esecutrici, sia in caso di lavori pubblici che privati, indipendentemente dalla durata o dall’importo delle opere da realizzare.

Lo scopo del PSC, infatti, è quello di offrire delle linee guida per disciplinare l’attività lavorativa delle imprese coinvolte in base alle loro caratteristiche specifiche.

Non occorre redigere il PSC nei seguenti casi:

  • per lavori finalizzati a prevenire incidenti imminenti o per risolvere situazioni di emergenza;
  • quando è operante una sola impresa sia per lavori pubblici che privati.

Cosa deve contenere il PSC?

Il PSC deve contenere:

  • l’identificazione e la descrizione del cantiere e dell’attività lavorativa svolta;
  • l’individuazione delle figure dotate di compiti e responsabilità sicurezza: tra cui il responsabile dei lavori, il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e in fase di esecuzione, i datori di lavoro dell’impresa esecutrice e i lavoratori autonomi;
  • una relazione che riguarda l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi presenti;
  • una relazione sulle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche;
  • le misure preventive e protettive da adottare;
  • i dispositivi di protezione individuale (DPI);
  • l’organizzazione relativa al servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori;
  • la durata dei lavori;
  • il fascicolo con le indicazioni per la manutenzione;
  • la stima dei costi della sicurezza: ad esempio, delle misure preventive e protettive, dei dispositivi di protezione individuale, degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, ecc.

Tra gli altri elementi presenti si annoverano anche i servizi presenti nel cantiere, come ad esempio i servizi igienici, lo scarico dei rifiuti, la dislocazione di tutti i sistemi e gli impianti di alimentazione.

Il ruolo del Coordinatore della Sicurezza per l’esecuzione dei lavori

Il coordinatore della sicurezza per l’esecuzione dei lavori (CSE) ha il preciso compito di verificare la corretta applicazione delle disposizioni contenute nel PSC.

Una volta ricevuti i documenti, il CSE effettua un sopralluogo nel sito che sarà oggetto del cantiere per controllare che lo stato dei luoghi non abbia subito modifiche dalla fine della progettazione. In caso contrario, si procede a valutare l’idoneità tecnico-professionale delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, l’idoneità del POS e la congruità con il PSC.

Infine, in occasione dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori deve integrare il PSC con particolare riguardo alla stima dei costi necessari per l’acquisto dei dispositivi di protezione per tutti i lavoratori.

Qual è la differenza tra PSC e POS?

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è un documento differente rispetto al Piano Operativo di Sicurezza (POS). Entrambi contengono la valutazione dei rischi di un cantiere, temporaneo o mobile, le azioni per contrastare o evitare i rischi e i nominativi delle figure responsabili del cantiere. Tuttavia, esistono delle differenze:

  • il PSC è una relazione tecnica che delinea le fasi operative dei lavori e, individuando gli aspetti critici, indica le misure da mettere in atto per la messa in sicurezza del cantiere. Il PSC riguarda anche i rischi esterni, cioè quelli che non derivano direttamente dalle attività lavorative svolte (come ad esempio la presenza di condutture sotterranee). È redatto dal coordinatore dei lavori in fase di progettazione ed è verificato dal coordinatore dei lavori in fase di esecuzione;
  • il POS è un documento redatto dal datore di lavoro e serve a qualsiasi impresa che voglia aprire un cantiere. Il POS contiene la valutazione dei rischi, le attività specifiche, l’elenco di eventuali ponteggi, le misure di prevenzione e protezione, eventuali procedure richieste dal PSC, ecc.

I rischi interferenti

Un elemento fondamentale del piano di sicurezza e coordinamento è la gestione delle interferenze che si vengono a creare quando in un cantiere sono presenti più imprese, anche se non contemporaneamente. Quando aziende diverse prestano la loro opera (contestualmente o meno) sullo stesso luogo di lavoro, si parla di rischi interferenti. Ad esempio, gli effetti del lavoro di un’impresa precedente possono ricadere su chi interviene successivamente. Per tale ragione è molto importante che il coordinatore per la progettazione effettui l’analisi delle interferenze tra le lavorazioni e predisponga un dettagliato cronoprogramma dei lavori.

Inadempienze e sanzioni

Con riguardo al piano di sicurezza e coordinamento (PSC), ci sono sanzioni molto severe in caso di omessa redazione del documento o mancata verifica dei suoi contenuti. In particolare, la legge prevede:

  • l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 10.000 euro per il committente e il responsabile dei lavori che non hanno nominato i coordinatori e una sanzione da 1.200 a 3.600 euro per non aver trasmesso il PSC;
  • l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.000 a 12.000 euro per il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione che non ha redatto il PSC;
  • l’arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 3.000 a 12.000 euro per il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione che non ha verificato l’applicazione delle disposizioni contenute nel PSC e delle procedure di lavoro.

PSC: l’organizzazione del cantiere

In riferimento alla tipologia del cantiere, il PSC contiene anche l’analisi dei seguenti elementi:

  • le modalità per la recinzione, gli accessi e le segnalazioni;
  • i servizi igienico‐assistenziali;
  • gli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche;
  • le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali;
  • la dislocazione delle zone di carico e scarico;
  • le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti;
  • le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione.

PSC: adeguamento in materia anticontagio

Quanto alla sicurezza nel cantiere, al fine di contrastare l’epidemia Covid-19 sono state emanate le seguenti linee guida:

  • tutti coloro che hanno accesso al cantiere (lavoratori e non), devono essere sottoposti al controllo della temperatura corporea e qualora uno di loro abbia una temperatura superiore ai 37,5 sarà momentaneamente isolato, previa comunicazione al datore di lavoro o al direttore di cantiere;
  • per le attività di carico e scarico, il trasportatore dovrà̀ mantenere la distanza minima di un metro;
  • il datore di lavoro deve garantire la pulizia giornaliera, la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni e la corretta pulizia degli strumenti individuali di lavoro;
  • ogni lavoratore deve adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare il lavaggio delle mani, l’utilizzo delle mascherine (in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) e mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro (se inferiore, allora è necessario usare altri dispositivi di protezione come guanti, occhiali, ecc.);
  • tutti gli spazi comuni devono prevedere una ventilazione continua ed efficiente. Inoltre, il tempo di sosta all’interno di tali aree deve essere ridotto e ognuno deve mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro.

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